Lo sviluppo, per essere sostenibile, deve «soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni».

Questa è la prima definizione del concetto di sviluppo sostenibile data nel 1987, che oggi è ancora universalmente riconosciuta.

Il sistema economico mondiale produce oggi, in sole due settimane, la stessa ‘massa’ di beni che veniva prodotta nell’intero anno 1900, quando la popolazione mondiale era di 1,6 miliardi di persone contro gli attuali 8 miliardi.

La crescita della popolazione, l’aumento continuo delle produzioni di beni servizi e dei consumi sono incompatibili con la sopravvivenza degli ecosistemi terrestri, ed è per questo motivo che è quindi necessario progettare un nuovo modello di sviluppo produttivo sostenibile, tale cioè da conciliare le esigenze economiche con la salvaguardia dell’ambiente, mediante un uso equilibrato delle risorse naturali.

Lo sviluppo sostenibile non riguarda solo la tutela della ‘natura’ tradizionalmente intesa come sostenibilità ambientale, ma include anche la sostenibilità economica, cioè un sistema economico in grado di produrre reddito e lavoro avendo cura di preservare le risorse naturali e la sostenibilità sociale, distribuendo quindi le risorse equamente e lottando contro la povertà e le disuguaglianze, per garantire a tutti i popoli condizioni di benessere umano come la salute, l’istruzione e un’adeguata alimentazione.

Nel 2008, fu sottoscritta la Carta di Rimini, la Carta per il turismo sostenibile e competitivo, che fissò in modo più preciso le azioni da intraprendere per consentire uno sviluppo del turismo che salvaguardi gli equilibri ambientali e le culture-popolazioni locali.

Alcuni esempi per una diffusione di un Turismo sostenibile sono:

  1. Ridurre l’impatto dei trasporti responsabili dell’inquinamento atmosferico e dell’emissione di anidride carbonica, come i trasporti aerei, navali e trasporti pubblici.

Questo è possibile potenziando i mezzi di trasporto pubblico (tramvie, metropolitane,

autobus elettrici, ecc.) per favorire gli spostamenti dei turisti nelle città durante

un viaggio e ridurre la presenza di autovetture inquinanti (congestione del

traffico).

  1. Diminuire e ottimizzare l’utilizzo di risorse naturali come l’acqua e ridurre il consumo di energia, soprattutto quello derivante dai combustibili fossili.
  2. Aumentare il «verde urbano», ridisegnando strade, piazze, spazi pubblici (parchi e aree verdi, orti sociali) e costruendo «ecoquartieri» in aree dismesse e degradate ubicate all’interno o ai margini del tessuto urbano.
  3. Implementare la mobilità a “emissioni zero”, dando la priorità al trasporto pubblico (tramvie, autobus elettrici, a idrogeno, ecc.).
  4. Escludere i veicoli più inquinanti dalle città per ridurre lo smog, che è causa di malattie – anche gravi e mortali – per gli uomini (tumori, ecc.).
  5. Favorire il risparmio energetico e l’uso di fonti rinnovabili (riscaldare e produrre energia senza rilasciare anidride carbonica nell’atmosfera).
  6. Prevedere la raccolta differenziata e ulteriori sistemi di smaltimento dei rifiuti solidi urbani con un impatto minimo sull’ambiente o a impatto zero.
  7. Utilizzare la tecnologia e la scienza per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Chi è il turista responsabile e quali sono le forme di turismo responsabili?

Il turista responsabile è colui che rispetta la natura e le comunità locali, sceglie i mezzi di trasporto non inquinanti, sceglie strutture ricettive che abbiano un impatto minimo sull’ambiente e non abbandona i rifiuti nell’ambiente.

Una forma di turismo responsabile è l’ecoturismo, tra cui il trekking, il cicloturismo e l’eco-luxury, per gli amanti del lusso.

L’ecoturismo è una forma di turismo in ‘ambienti naturali’ che applica principi di

rispetto e responsabilità al fine di contribuire a conservare l’ambiente e migliorare il benessere delle comunità locali.

Fanno parte dell’ecoturismo il trekking, il cicloturismo e l’ecoluxury.

Le Ecoluxury è una forma di ecoturismo in strutture di lusso che rispettano l’ambiente e le popolazioni locali, come succede con gli ‘ecolodge’, strutture ricettive di un certo livello immerse nei parchi nazionali dove gran parte dell’energia elettrica deriva da fonti rinnovabili. Un’ottimo esempio sono gli ecolodge luxury del Botswana e della Repubblica del Sudafrica.

Il turismo sostenibile è un turismo competitivo perché è un turismo di qualità, questo perché la competitività del turismo è legata alla sostenibilità.

Negli ultimi anni si è diffusa la necessità di promuovere forme di turismo ecosostenibile. Oggi, infatti, la competitività del turismo è sempre più legata alla sua sostenibilità, dal momento che la ‘qualità’ delle destinazioni turistiche dipende in misura considerevole dal loro ambiente naturale e culturale.

Esistono delle città sostenibili che effettuano turismo sostenibile?

Se ti stai chiedendo se esistono delle città sostenibili che salvaguardano l’ambiente naturale ed economico, la risposta è sì! Alcuni esempi sono:

  1. Stoccolma – (Svezia)
  2. Copenaghen – (Danimarca)
  3. Zurigo – (Svizzera)
  4. Francoforte – (Germania)
  5. Amburgo – (Germania)
  6. Vancouver – (Canada)
  7. Seul – (Corea del Sud)

E molte altre città si stanno impegnando per diventare progressivamente città sostenibili e inclusive, per guardare al futuro e salvaguardare il pianeta.

E tu invece, che tipo di turista sei?